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Ieri la notizia del giorno era la richiesta del Bonus Partita Iva da parte di cinque deputati. Ovviamente si è alzata la critica da ogni parte, come se tutti rimanessero colpiti da un simile comportamento, che palesa un’assenza di coscienza da parte di chi si dovrebbe occupare delle sorti della nazione. Eppure non servono le notizie sui giornali per comprendere questo profondo sentimento nazionale di egoismo che travalica ogni forma di buon senso.
Ognuno di noi ha incontrato eventi simili nella vita di tutti i giorni. Ciò che fa la differenza è l’ambito di applicazione in relazione alle possibilità che vengono offerte a ognuno di noi.
Ho sentito spesso giudicare gli eventi in relazione all’ammontare del maltolto, come se un ladro avesse una soglia “no-rub”, sotto la quale la pena venisse automaticamente derubricata a “beneficenza” per motivi di bisogno contingente.
Quindi il parlamentare che guadagni dodicimila euro al mese e ne chieda altri seicento sia sottoponibile a giudizio popolare, mentre il banchetto che fa hamburger e non emetta scontrini debba essere giustificato.
La citazione non è ovviamente casuale, ma relativa a un evento che mi è accaduto nella giornata di sabato in un festival Street Food, in cui ho prima richiesto di pagare col bancomat e mi è stato negato e poi ho dovuto chiedere lo scontrino che non era stato emesso, operazione che ha fatto accendere il registratore di cassa alle 21:10.
Di quest’ultima storia, oltre l’illecito, mi infastidisce l’imbarazzo che provo ogni volta che devo richiedere uno scontrino, come se stessi facendo qualcosa di irregolare, anteponendo gli interessi dello stato a quelli del singolo che ho di fronte. Infatti la richiesta è sempre mediata da una formula accomodante tipo “Credo abbia dimenticato di farmi lo scontrino”. 
Pochi spicci di evasione fiscale non possono essere confrontati con una mazzetta di migliaia di euro, su questo non c’è dubbio, però l’omino degli hamburger può compiere solo quel tipo di furto, non sta scegliendo tra migliaia di euro e pochi spicci e per coscienza prende gli ultimi. Non è ovvio pensare che in presenza di migliaia di euro da sottrarre in modo illecito, possa prenderli senza problemi? L’etica non ha misura, c’è o non c’è, è un concetto binario: è 1 o 0, è bianco o nero.
Tanti anni fa mi colpì molto il racconto di un giudice dell’inchiesta mani pulite che spiegava come mai andando avanti si perse l’appoggio popolare: “All’inizio si colpirono figure pubbliche, politici, industriali, imprenditori con il plauso dell’opinione pubblica, poi via si scese verso il basso e le persone, che non erano senza peccato o avevano fratelli che facevano gli amministratori di condominio o i marescialli in una caserma, comprendendo che sarebbero arrivati anche da loro, si tirarono indietro sperando che l’inchiesta si fermasse”.
Gli stessi che gridavano “ladri!” non sentivano l’eco nella loro coscienza, in cui erano pronti ad assolversi per necessità contingenti, d’altronde una forma di parmigiano rubata alla mensa della caserma non si può equiparare a milioni di lire!
Per rimanere in tema, la scorsa settimana un amico mi ha raccontato l’acquisto di un condizionatore con “sconto su corrispettivo” e conseguente cessione del credito.
Un’operazione a prezzi di mercato pari circa alla metà del valore della fattura che ho visto in cui il cliente paga il 35% dell’importo e lo stato il 65%, quindi tenuto conto che il valore reale è il 50%, il cliente risparmia il 30% dall’importo corretto, il venditore incassa il doppio, lo stato paga.
Di solito il cliente è colluso, perché risparmia, come dal dentista, con l’idraulico o con il meccanico, in cui in caso di emissione di ricevuta “c’è da aggiungere l’iva” (citazione del dentista/idraulico/meccanico), e se non lo fosse, in realtà parte delle tasse del professionista le pagherebbe lui in prima persona, aumentando l’importo da elargire.
Eppure anche se ci si volesse sottrarre dal meccanismo, come avrebbe voluto fare il mio amico con il condizionatore, ci si troverebbe in difficoltà, perché si potrebbe scoprire solo al termine dell’operazione l’artificio usato o perché si proverebbe lo stesso imbarazzo che ho provato io a richiedere lo scontrino di un hamburger, ovvero a richiedere di rispettare la legge e lo stato.
Quindi in realtà cinque deputati che chiedono il contributo COVID, peraltro nel pieno rispetto delle norme, non mi scandalizzano per niente, sono italiani come tutti noi, mica scandinavi o tedeschi!